Dopo diverso tempo decido di riprendere il mio dialogo da blogger.
Approfitto della prossima Festività per fare così anche gli auguri di Pasqua.
Venerdì Santo è già passato ma mi ero prefisso di parlare di questa bellissima crocifissione del Masaccio( Tommaso di ser Giovanni - San Giovanni Valdarno 1401 - Roma 1428-), facente parte di un polittico purtroppo smembrato alla fine del XVIºsecolo e disperso in vari Musei e collezioni in Italia e all'estero.
L'opera intera fu commissionata da ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto per la cappella della propria famiglia intitolata ai Santi Giuliano e Nicola da Bari al Carmine di Pisa.
La tavola in argomento è conservata al museo di Capodimonte di Napoli.
Bellissima nella sua drammaticità che si concentra soprattutto nel gesto disperato della Maddalena; da notare che per la prima volta si vede una Maddalena di spalle mentre, generalmente,è rappresentata di profilo.
Il senso di movimento dell'intera scena è dato proprio da lei, che sembra essere appena giunta ed essersi gettata in uno slancio colmo di dolore ai piedi della Croce; le figure laterali, della Madonna e del giovane evangelista, sono alquanto statiche ma, l'artista riesce a far risaltare e renderle quasi tridimensionali, con la cromaticità delle vesti che spiccano sul fondo oro: il dolore della Madre è stretto tra le sue dita e sul suo volto mentre l'altra figura racchiude un senso di angoscia e abbandono totale.
Il progetto originale prevedeva una Crocifissione senza la Maddalena e, Masaccio la inserì successivamente togliendo parte dell'oro già steso sulla tavola.
L'iconologia delle Crocifissioni spesso prevede l'inserimento di un pellicano nel nido coi suoi piccoli: il pellicano infatti è preso a simbolo dell'estremo sacrificio di Gesù in quanto , secondo i bestiari medioevali , ama molto i propri figli:questi appena nati, colpiscono i genitori ferendoli , gli adulti reagiscono uccidendoli... Passati tre giorni, la madre si percuote il petto fino a ferirsi e porge il suo sangue ai suoi piccoli che riescono a risvegliarsi ; questo gesto è perciò paragonabile al sacrificio di Gesù per salvare il genere umano.
Nel pannello, al di sopra della Croce in effetti si può vedere il nido che per altro è danneggiato ed è privo del pellicano, ma vi sono resti del suo sangue.
In considerazione che questa tavola era posizionata nella parte alta del polittico, il Cristo è rappresentato in una visione prospettica come sarebbe stato guardandolo dal basso:infatti il volto è incassato nel tronco del torace.
Concludo augurando a tutti coloro che passeranno di qui, i migliori auguri di Buona Pasqua
Crocifissione 1426- Napoli Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte-